14 apr 2009

Il vino per i Faraoni:già nell’antico Egitto usato come medicina

Un vino da far risvegliare le mummie. Persino il più quotato Barolo d`annata impallidirebbe di fronte al rosso più vecchio del mondo: data, a occhio e croce, 3150 avanti Cristo. La scoperta si deve a un team di archeologi, archeochimici per la precisione, che ha scoperto le preziose gocce nella tomba de leggendario faraone Scorpione I. Un viatico per l`aldilà? Forse qualcosa di più, a leggere quanto è stato pubblicato su Pnas, la rivista dell`Accademia nazionale delle scienze degli Usa. La conferma è che gli antichi egizi sapevano curarsi col vino, le cui proprietà erano utilizzate nella farmacopea tradizionale. La sorpresa è che le precedenti datazioni vanno anticipate di qualche secolo: contenuto nelle suppellettili dell`arredo funebre del faraone, infatti, era custodito il frutto di una vendemmia di 5000 anni fa. A cosa serviva il vino conservato al fresco di una piramide? Il nettare dei faraoni era lasciato in dote al morto come medicina per l`aldilà. gli esperti dell`Università della Pennsylvania guidati da Patrick McGovern hanno infatti appurato che all`interno del liquido erano presenti residui chimici di erbe, resine e altre sostanze naturali. I primi sciroppi contro infiammazioni e febbri si facevano, quindi, con miscele di additivi naturali e bevande alcoliche come vino e birra. La spiegazione è scientifica: i medici dell`antico egitto avevano compreso che l`alcol è in grado di rompere e disciogliere le molecole degli alcaloidi vegetali meglio dell`acqua. Intuizioni enologiche che erano già nero su bianco: in diversi papiri, in colonne di geroglifici, si tramandava l`uso di questi preparati naturali per il trattamento di diversi disturbi. La coltivazione della vite arrivò sulle sponde del Nilo dal Giordano e già a partire dalle prime dinastie dei faraoni egizi furono utilizzati come farmaci, diventati poi la base per l`uso medicinale nel mondo greco-romano. Ma il lavoro degli archeologi non è finito qui. Tramite analisi biomelocolari e prendendo spunto dalle "ricette" dei medici egizi hanno recuperato mortai, erbe da pestare e ampolle di succo di vite. E sono convinti che la farmacia dei faraoni contenga ancora molti segreti: da scopire è ancora quali fossero le formule e le malattie guarite con il vino dei faraoni. Data: 14-04-2009
Autore: Cosimo Colasanto


Fonte: Salute 24ore

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