27 apr 2008

Caccia alla tomba di Cleopatra

Il Cairo, 25 apr. - (Adnkronos) - Riparte la caccia alla tomba degli amanti piu' famosi della storia dell'antico Egitto: la regina Cleopatra e il generale romano Marco Antonio. A partire dal prossimo mese di novembre, non lontano da Alessandria d'Egitto, una missione archeologica egiziana impieghera' un sofisticato georadar per identificare il luogo esatto della sepoltura di una delle donne intriganti della storia antica. L'annuncio e' stato dato da Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio superiore delle antichita' egiziane, nel corso di una conferenza al Cairo dedicata alle ultime scoperte archeologiche sui faraoni. Hawas ritiene che i resti di Cleopatra e Marco Antonio si trovino in un tempio a circa 30 chilometri da Alessandria, chiamato Tabusiris Magna. Finora l'accesso alla tomba e' stato reso estremamente complicato dalla presenza di una grande quantita' d'acqua, che tuttavia sara' prosciugata entro l'inizio dell'autunno. Tra gli indizi che hanno portato Hawass a ipotizzare che il tempio in questione contenga le spoglie di Cleopatra e' stata la scoperta, un anno e mezzo fa, di numerose monete sulle quali e' impresso il volto della regina. Ma non solo. Negli ultimi mesi gli archeologi egiziani, nello stesso sito, hanno portato alla luce anche un busto raffigurante Cleopatra e altre 22 monete con il ritratto della regina in tutta la sua sfolgorante bellezza. Gli egittologi hanno scavato anche un tunnel sotterraneo di 120 metri che da accesso a varie stanze, alcune delle quali, ha spiegato Hawas, potrebbero nascondere molti segreti su Cleopatra. Se Hawas avra' ragione sulla localizzazione della tomba, la scoperta potrebbe gettare nuova luce sulla storia d'amore e di potere che segno' i destini di Cleopatra e Marco Antonio. Stando alle fonti storiche, Cleopatra nacque nel 69 A.C. ad Alessandria. A 18 anni quando mori' il padre Tolomeo, sali' sul trono d'Egitto. Sostenuta da Cesare, suo amante da cui ebbe, forse, il figlio Cesarione, Cleopatra si lego' a Marco Antonio, con il disegno di regnare su tutto l'Oriente, e lo sposo'. Ottaviano le mosse guerra e con la vittoria di Azio prese l'Egitto. Cleopatra riparo' ad Alessandria, dove, dopo il suicidio di Antonio, si uccise a sua volta. Le cronache e le leggende riferiscono che Cleopatra fosse particolarmente bella ed intelligente oltre che spietata.
Fonte : Adnkronos

Le 250 mummie – Tra le altre importanti scoperte effettuate in Egitto nell’ultimo periodo, Hawass ha poi sottolineato il ritrovamento di 250 mummie in quella che è stata ribattezzata la “Valle delle mummie dorate”, che potrebbe contenere più di 10mila corpi mummificati e che si trova nella zona di Bahariya, 375 chilometri a sud del Cairo.«Quest’anno grazie al radar abbiamo scoperto 250 mummie, che si aggiungono alle altre 52 scoperte prima e che appartengono a cittadini del 500 a.C. di un livello sociale medio alto», ha spiegato l’esperto, «d’ora in avanti, però, fermeremo gli scavi e lasceremo alle prossime generazioni il compito di andare avanti. Noi ora preferiamo dedicarci al restauro delle mummie».Tutte queste scoperte hanno aiutato molto gli studiosi a conoscere le relazioni sociali tra gli antichi egizi.
La piramide di Giza – Sarà scelta con un apposito concorso a maggio l’equipe di archeologi incaricata di penetrare nei misteri della Piramide di Cheope. Il privilegio spetta al gruppo che sarà riuscito a preparare il miglio robot. Secondo Hawas, nella Piramide si nasconderebbero almeno tre stanze segrete. In una di queste si pensa di trovare una tomba, «anche se non credo che Cheope sia sepolto lì», ha concluso.
Le altre scoperte – Il 2008 potrebbe essere testimone di nuove importanti scoperte. Dal novembre scorso, infatti, nella Valle dei Re di Luxor si sta scavando nel tunnel nella tomba del faraone Seti I (1294 – 1279 a.C.), padre del famoso Ramses II. «Crediamo che il tunnel conduca ad una stanza segreta di Seti I», hanno spiegato gli archeologi impegnati nella ricerca. Finora, sono stati scoperti 50 metri del tunnel e si spera che a fine anno si possa giungere alla camera segreta.

Antonio Sanfrancesco
Fonte: IFGonline

17 apr 2008

La regina Arsinoe ai Musei Capitolini

Intrighi dinastici di corte hanno tragicamente spezzato la vita della regina d’Egitto Arsinoe III (246 o 245 - 204 a. C.), eccellenti maestranze ne hanno mirabilmente perpetuato la memoria. Collocata al centro della Sala degli Arazzi di Palazzo dei Conservatori, la testa in bronzo della regina richiama l’interesse del visitatore che, affascinato dalla squisita finitezza artistica della scultura, si ferma ad ammirarla, desideroso di conoscerne la storia. E fieramente Arsinoe presta ascolto, così come faceva un tempo con i suoi sudditi, a quell’invito che le consente d’interrompere, sia pure per qualche istante, il muto fluire della storia. Storia che lentamente si dipana da quel fine e solenne volto di donna in età matura, incorniciato da una chioma ordinata e raccolta in un nodo dietro la nuca. Volto, di dimensioni lievemente maggiori rispetto al naturale, che non è semplice imitazione del vero, ma gentile bellezza artistica di una donna forte e coraggiosa, di una regina dignitosamente malinconica ed austera, che - secondo fonti ancora incerte e confuse – conobbe il ripudio dal marito e l’esilio nell’isola di Cipro.Figlia di Tolemeo III e Berenice II, fu regina d'Egitto dal 220 al 204 a. C. Sposa del fratello Tolemeo IV, con il quale detenne il regno per sedici anni, rivolse durante la battaglia di Rafia del 217 a.C. accorate esortazioni ai soldati, decisive per le sorti dello scontro con le truppe siriane di Antioco III. Protagonista, dunque, di vicende politiche e militari della sua epoca, ebbe un carattere indomito che manifestò anche nel fermo giudizio contro la condotta di vita e le inclinazioni del coniuge, descritto dalle fonti come debole, incurante degli affari di Stato, la cui inettitudine accelerò il declino dell'impero tolemaico. Alla morte dello sposo, il primo ministro Sosibio e Agatocle (fratello dell’amante di Tolomeo), temendo che Arsinoe potesse assumere legittimamente la reggenza in nome del figlio che aveva appena sei anni, la fecero assassinare. Regina molto amata dal suo popolo, secondo quanto ci racconta Polibio, la tristezza e la disperazione per la sua morte fu talmente grande e sentita che la “città si riempì di gemiti, lacrime, lamenti incessanti”. Disperazione che si trasformò in efferata rivendicazione dell’assassinio contro i responsabili, che furono tutti giustiziati. Grande popolarità, dunque, testimoniata dalla varietà di opere che ne hanno celebrato l’immagine: statue onorarie, monete, ritratti e rilievi, ritrovati prevalentemente in Egitto, realizzati mentre era ancora in vita e immediatamente dopo la morte, per volere probabilmente del figlio Tolemeo V, che intendeva legittimare e rafforzare il proprio potere attraverso il culto della madre.Il ritratto d’età ellenistica, probabilmente ispirato ad un modello ufficiale e commissionato da un privato d’elevato rango sociale, è stato concesso in prestito dal Museo Civico del ‘Palazzo Te’ di Mantova. Uno scambio tra i due musei che ha previsto l’invio a Mantova di alcuni capolavori delle collezioni di antichità del Palazzo dei Conservatori, del Palazzo Nuovo e della Centrale Montemartini di Roma in occasione della Mostra “La Forza del Bello. L’arte greca conquista l’Italia”. La scultura (il cui luogo del rinvenimento è ignoto, mentre probabile è la provenienza dall’Egitto) fu donata alla città di Mantova dal diplomatico e collezionista di antichità egiziane Giuseppe Acerbi, console generale austriaco ad Alessandria d’Egitto dal 1826 al 1834.
Un ritratto bronzeo tolemaico da Mantova a Roma Palazzo dei Conservatori, Sala degli Arazzi. Fino al 6 luglio 2008. Orario: dal martedì alla domenica ore 9.00-20.00 (la biglietteria chiude un'ora prima). Chiuso il 1° maggio. Gratuito sotto i 18 anni e sopra i 65 anni.

Biglietto d'ingresso: Unico integrato comprensivo d’ingresso ai Musei Capitolini e alla mostra “Ricordi dell’antico. Sculture, porcellane e arredi all’epoca del Grand Tour” € 8 intero e € 6 ridotto. Informazioni e prenotazioni: Tel. 060608 tutti i giorni dalle 9 alle 22.30.

Fonte: Romasette

14 apr 2008

Le piramidi : espressione del linguaggio degli dei



Roma, 10 apr. (Pronto Italia) - Nuovo studio sui misteri delle maestose piramidi egiziane. Secondo lo studioso italiano Stefano Gasbarri, le piramidi erano templi "espressione del linguaggio degli dei, esprimevano cioè la prova tangibile che i faraoni erano divinità incarnate sulla Terra". Per Gasbarri, architetto specializzato presso l'Istituto Superiore di Sanità in Edilizia Sanitaria e progettista di numerosi complessi ospedalieri in Italia ed in Africa, gli architetti che progettavano le piramidi e che erano i sommi sacerdoti del faraone-dio in terra, "attraverso le forme di quegli eterni, quanto affascinanti monumenti, volevano testimoniare che i corpi custoditi in quelle tombe erano appunto l'espressione terrena degli dei incarnati".A differenza dei più noti egittologi e archeologi che si sono sperimentati su questa stessa tesi, Gasbarri, 69 anni e grande appassionato di storia dell'architettura egizia, è arrivato a questa conclusione "attraverso una serie di complessi calcoli geometrici e astronomici" da lui individuati "in 20 anni di ricerche".


"Dico le stesse cose che dicono gli egittologi, ma con un linguaggio ed un metodo differente: quello della geometria e dell'astronomia relativa al movimento del Sole" spiega Gasbarri che ha appena pubblicato i risultati del suo studio nel volume "Simboli geometrici e astronomici dell'antico Egitto - dalla piramide di Cheope all'esodo degli ebrei dalla terra dei faraoni" (edizioni Kappa). Nel suo volume, Gasbarri riporta le conclusioni della sua ventennale ricerca condotta "sui simboli geometrici e astronomici desumibili dalla forma e dimensioni delle piramidi dei faraoni Cheope, Khepren, Smefru e Mykerinos", secondo i nomi tramandati dalla tradizione greca ed ellenistica, piramidi tutte appartenenti quindi a sovrani inseriti nella IV dinastia.


"Il mio studio -afferma- è partito dalla più affascinante relazione geometrica, passata alla storia della scienza come la 'quadratura del cerchio', il simbolo che meglio rispecchia l'idea della 'identificazione dell'uomo con dio'". Gasbarri racconta che tutto e' partito dai tanti quesiti che gli vennero in mente nel corso delle prime di una lunga serie di visite nel sito archeologico dove si ergono le piramidi della IV dinastia. "In quei primi viaggi -dice- mi sono chiesto come mai le piramidi della IV dinastia erano cosi' maestose ma del tutto anonime e come mai la loro forma geometrica fosse cosi' perfetta. L'idea che mi venne in mente fu che gli architetti, nonché sommi sarcedoti del faraone, attraverso i simboli della geometria e del percorso del Sole in quell'area geografica, volessero tramandarci un messaggio"."Ho deciso così di analizzare i progetti antichi delle piramidi scaturiti -continua lo studioso- dai rilevamenti archeologici degli egittologi Vito Maragioglio e Celeste Rinaldi. E' da lì che sono partito". "Nel corso degli anni -continua ancora- ho provato a fare delle misurazioni, a mettere a confronto le coincidenze che accomunavano le diverse piramidi, attraverso calcoli legati sia alla geometria di questi monumenti che al movimento del Sole alla latitudine in cui le piramidi furono costruite, seguendo calcoli astronomici". "La risposta ai miei calcoli -prosegue Gasbarri- è stata sempre pari alla data di incoronazione dei faraoni delle piramidi da me studiate, cifre, e quindi date, coerenti con gli studi dei più famosi egittologi. In altre parole, con il mio metodo, cioè attraverso la geometria e l'astronomia, sono approdato alle stesse conclusioni. I miei studi, però, vogliono indicare un metodo d'indagine diverso che può servire a continuare altre ricerche".
Fonte: Adncronos

12 apr 2008

In breve


Egypt announces new archaeological discovery in Luxor's Valley of Kings
Egypt announced Thursday 10/4/2008 the discovery of a quartzite Ushabti figure and the cartouche of King Seti I, second king of the 19th Dynasty (1314-1304 BC).They were found inside the corridor of the tomb of Seti I (KV 17) in the Valley of the Kings on Luxor's west bank....


Nella tomba di Seti I sono stati ritrovati un suo ushabti in quarzite, frammenti di vasi e di pitture murali.
Fonte: Egypt State Information Service

Tesori sommersi
Il Ministro della Cultura Farouk Hosni ha comunicato che nei prossimi mesi avrà inizio la prima prospezione subacquea nel Nilo tra Luxor ed Assuan per la ricerca di statue, obelischi, ecc. che possono essere affondati durante il trasporto verso il tempio di Karnak.
Fonte:
Sys Gov

3 apr 2008

Tutankhamun: The Golden King and the Great Pharaohs' Exhibition to Begin U.S. Tour This Fall

Millions Will Have the Opportunity to Experience the World of King Tut with New Exhibition Premiering in Atlanta Nov. 2008

ATLANTA, April 2, 2008 /PRNewswire/ "Tutankhamun: The Golden King and the Great Pharaohs," a new exhibition featuring more than 130 treasures from the tomb of the celebrated pharaoh King Tut and additional ancient sites, will begin a United States tour this fall. The premiere at the Atlanta Civic Center will be presented by the Michael C. Carlos Museum of Emory University from November 15, 2008 to May 22, 2009, followed by an engagement at the Indianapolis Children's Museum from June to October 2009.


Fonte: Earthtimes