27 giu 2008

Trovati antichi sarcofaghi istoriati a Saqqara

Un'équipe di archeologi egiziani ha ritrovato, nell'area di Saqqara, in tombe di alti funzionari della XVIII e XIX Din., dei sarcofagi istoriati, delle statue che rappresentano i defunti ed altri sarcofagi intatti del 600 a.C.
A team of Egyptian archaeologists have discovered several painted wooden coffins, including some dating back to the 13th century BC rule of pharaoh Ramses II.

"These coffins were found in the tombs of senior officials of the 18th and 19th dynasties," near Saqqara, Zahi Hawass, the director of Egypt's Supreme Council of Antiquities said on Thursday.
"Some coloured unopened coffins dating back to the sixth century BC were found as well as some coffins dating back to the time of Ramses II," who ruled from 1279 to 1213 BC, he said.
Several statues were also found in the tombs which represent the owners of the coffins, said Ahmed Said who heads the Cairo University archaeological team that found the coffins.
The Saqqara burial grounds which date back to 2,700 BC and are dominated by the massive bulk of King Zoser's step pyramid -- the first ever built -- were in continuous use until the Roman period, three millenniums later.
The vast cemeteries have yielded numerous discoveries from the Old and New Kingdoms.

Fonte: Yahoo! News

20 giu 2008

Con il satellite scoperta nuova Sfinge

Una ripresa satellitare dell'Esa, l'ente spaziale europeo, avrebbe consentito di individuare una «seconda Sfinge» in Egitto. A sostenerlo è lo studioso torinese Diego Baratono, per il quale, in base ai nuovi dati, ad Ovest dell'altopiano di El-Giza, «esiste una struttura sotto terra fino ad oggi sconosciuta».

Secondo Baratono, egittologo autodidatta e che da anni si occupa della ricerca della «seconda Sfinge», «la configurazione strutturale del complesso individuato, è esattamente distanziato dal centro della piramide di Chefren quanto la vasca dove si trova collocata la Sfinge nota, come previsto dalla mia teoria».
«È una struttura di forma trapezoidale regolare e i suoi lati misurano circa 50 metri per 55 metri circa», dice Baratono riferendosi al complesso che potrebbe essere una struttura tombale probabilmente integra: «Questo consentirebbe una lettura maggiormente precisa di una parte della cultura sviluppata dalla civiltà nilotica dell'Antico Regno», aggiunge lo studioso che ha basato la sua teoria sulla localizzazione della «seconda Sfinge» basandosi su «punti geometrici realmente esistenti sull'altipiano di El-Giza».
Fonte: Il Tempo.it

14 giu 2008

Una "nuova" piramide emerge dalle sabbie

Nel 1842 l’archeologo tedesco Karl Richard Lepsius prese nota di una piramide trovata a Saqqara, denominandola “numero 29: piramide senza testa”, perchè ne era rimasta solo la base. Con il tempo le sabbie hanno ricoperto la 29, di cui si è perduta traccia per oltre un secolo e mezzo.
Ma giovedì scorso il team di archeologi guidato da Zahi Hawass, responsabile dei reperti egiziani, ha riportato alla luce la base osservata da Lepsius, attribuendola al faraone Menkauhor, il cui regno è durato solo 8 anni e sul quale si hanno pochissime informazioni.La scoperta è giunta dopo un anno e mezzo di lavoro, con la rimozione di un cumulo di sabbia alto circa 8 metri. Secondo Hawass lo stile risale alla Quinta Dinastia (2465 - 2325 aC), deduzione che sarebbe avallata dall’esame della camera funeraria, contenente un sarcografo in granito, del tipo usato all’epoca.
I lavori proseguono, nella speranza di trovare delle piramidi “sussidiarie” intorno a quella di Menkauhor, nonchè delle iscrizioni riguardanti il faraone che vadano a confermare la sua associazione, finora dichiarata solo in merito all’età della piramide.
Dalla camera di mummificazione della piramide è stato ritrovato anche un percorso cerimoniale che risale al Periodo Ptolemico (300 aC circa), che conduce al Serapium di Saqqara, un network di tombe sotterranee scoperto dall’archeologo francese August Mariette nel 1850.


Fonte: Mind the gap

Guarda le immagini e il video ( National Geographic)

3 giu 2008

Il mistero della quarta piramide "La più bella, alta e preziosa"

Rivelazione dagli ultimi scavi ad Abu Rawash, in Egitto il monumento per il faraone Djedefra era il più maestoso.
IL CAIRO - E' l'inconfondibile profilo delle piramidi di Cheope, Chefren e Micerino a rendere unica la valle di Giza in Egitto; eppure la più bella di tutte era un'altra, a qualche chilometro di distanza, e le eclissava per dimensioni, maestosità e ricchezza. A far luce sul mistero della quarta piramide di Giza, quella perduta del faraone Djedefra - successore di Cheope durante la quarta dinastia - è ora un gruppo di archeologi internazionali che per anni ha scavato minuziosamente ad Abu Rawash, a una decina di chilometri a nord-ovest di Giza, dove si trovano i resti del monumento funerario, rivelando particolari inediti anche sull'enigmatico faraone cui è dedicato. Le ultime scoperte, come anticipa El Mundo, sono raccontate in un documentario che uscirà nei prossimi mesi per History Channel.

La "piramide perduta", i cui resti si trovano appunto ad Abu Rawash - oggi sito militare ad accesso ristretto - e non superano i dieci metri d'altezza, ha dato origine negli anni a leggende e supposizioni, a partire dal suo stato considerato finora incompiuto. Gli archeologi, però, non sono d'accordo: non solo la piramide era stata completata, ma era addirittura la più alta di tutto il complesso (Cheope, Chefren e Micerino) e i materiali usati per edificarla erano di qualità più pregiata rispetto a quelli delle "sorelle". In epoca romana venne poi smantellata e la pietra fu riutilizzata per edificare altre opere al Cairo, spiega Zahi Hawass, segretario generale del consiglio supremo delle antichità egizio.Gli scavi sono durati dodici anni e danno una nuova interpretazione su molti dei misteri legati all'oscuro Djedefra, fra cui la sua scelta di edificare la piramide non nella piana di Giza, come i suoi predecessori, ma in un luogo più appartato ed elevato.
A lungo si era pensato che in qualche modo il faraone fosse caduto in disgrazia, ma oggi Hawass ritiene che quella di distanziarsi dalla famiglia sia stata una scelta personale per sottolineare la propria indipendenza e per porre la propria tomba più in alto, vicino al Sole, che il faraone adorava.La piramide di Djedefra era imponente e secondo gli ultimi calcoli superava di 7,62 metri la piramide di Cheope, alta 146 metri.
Ognuna delle singole facce, alla base, misurava 122 metri e l'angolo di inclinazione era di 64 gradi, nonostante una variazione che impediva all'edificio di cadere. Fu usato granito rosso di Assuan, lo stesso utilizzato per la piramide del padre Cheope, che arrivava da oltre 800 chilometri di distanza attraverso il Nilo. Per edificare la piramide ci vollero otto anni di lavoro e oltre 15mila persone: ogni singola "mattonella" pesava 25 tonnellate e per sollevarla servivano 370 persone.Solidissima, enorme, destinata ad accogliere con tutti gli onori il faraone nel passaggio all'altra vita. Nelle vicinanze del monumento funerario, che sarà visitabile dal 2009 solo all'esterno, sono stati ritrovati anche moltissimi contenitori per le offerte al faraone. E anche l'esterno manifestava tutta la maestosità del sovrano: la piramide era ricoperta da granito lucidato e da una lega di oro, argento e rame che al sole brillava, in segno di potere.