3 mar 2009

IL LOUVRE APRE 'LE PORTE DEL CIELO'

Nella lingua degli antichi egiziani le «porte del cielo» erano i battenti del tabernacolo che abitava la statua di una divinità. Simbolizzando il punto di passaggio verso l'altro mondo, questo modo di dire si applicava anche ad altri elementi di quella lontana cultura. Una vasta rassegna, curata da Marc Etienne, propone oggi un viaggio d'eccezione attraverso questo universo, di cui le «porte del cielo» segnano l'accesso, essendo il cielo nello stesso tempo spazio sensibile visto dalla terra e dimensione riguardante il divino. Costituito da circa trecentocinquanta pezzi di grande interesse, come la straordinaria Stele della dama Tapéret risalente al terzo periodo intermedio, XXII dinastia, databile tra il X-IX secolo a.C., non a caso scelta come immagine della mostra, il percorso espositivo copre un periodo di tre millenni, a partire dall'Antico Impero e fino all'epoca romana, con l'obiettivo di ricollocare gli oggetti quotidiani nel loro giusto contesto sociale, religioso e artistico. Le opere provenienti dal Louvre sono qui presentate insieme a oggetti di collezioni europee, per documentare la varietà di quest'arte, a torto considerata ripetitiva.
In mostra dal
6 marzo al 29 giugno i reperti dell'antico Egitto. Oltre 350 artefatti che coprono tre millenni, dai Regni piu' antichi all'epoca Romana. Numerosi i sarcofaghi, appunto le 'Porte del cielo' che conducevano all'aldila'.

“The Gates of Heaven. Visions of the World in Ancient Egypt”

Fonte: La repubblica

Nessun commento: