Dopo gli artisti del Grand Tour che, di passaggio per la Città Eterna, ritraendola con i suoi mille segnali egizi, la fecero ancora più misteriosa di quel che già non fosse. Sottotitolo dell´esposizione è: "Roma e l´Egitto, dalla storia al mito". Coordinata da Eugenio Lo Sardo per Civita, si snoda nel tempo dalle prime statue di Iside fino all´Ottocento dell´Egittomania, tra e busti di imperatori, con tanto di Nerone e i Domiziano vestiti all´egiziana, e i Serapide/Zeus che sembrano sempre benedirti, paciosi come sono.
Filippo Coarelli l´ha detto che «quest´Egitto di cui Roma s´innamora è, ormai, un Egitto "alla greca": Cleopatra era ancora una regina macedone». Sembra di percorrere un album di famiglia. Di quelli che prendono vita con i racconti di chi, quei personaggi, li conosce bene. Nel catalogo Electa (216 pagine a colori; 35 euro) Sergio Donadoni scrive: «Roma? Uno scrigno di monumenti egiziani. Sparsi per la città abbiamo 13 obelischi, più di quanti ce ne siano oggi in tutto l´Egitto». di Sergio Frau
(11 luglio 2008)
Fonte : La Repubblica
Fonte : La Repubblica
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