12 gen 2010

Il trucco degli Egizi proteggeva l'occhio dalle infezioni

(AGI) - Washington, 11 gen. - Il pesante ‘make up’ degli antichi egizi, soprattutto delle bellissime regine come la leggendaria Nefertiti, non serviva solo a rendere i loro occhi colorati, seducenti e brillanti, ma aveva una vera e propria funzione preventiva e terapeutica, proteggendo di fatto gli occhi dalle infezioni. E’ quanto accertato da un team di scienziati francesi dell’Ecole Normale Superieure e del Cnrs, che il 15 gennaio pubblicheranno il loro studio sulla rivista Analytical Chemistry della American Chemical Society. Christian Amatore, Philippe Walter e i loro colleghi hannno notato che gia’ migliaia di anni fa gli antichi egizi utilizzavano cosmetici con sostanze a base di piombo, soprattutto per annerire il contorno degli occhi. Alcuni credevano che il trucco avesse un valore “magico”, attraverso cui gli dei Horus e Ra potevano proteggere dalle malattie. Finora gli scienziati erano convinti del contrario, e cioe’ che tutto quel piombo fosse tossico. La ricerca francese, analizzando 52 reperti di trucco egizio conservati al Louvre, hanno scoperto invece che queste sostanze incrementano la produzione di ossido nitrico fino al 240 per cento in colture di cellule di pelle umana. E proprio l’ossido nitrico e’ in graddo di aiutare il sistema immunitario a combattere le infezioni. Le malattie agli occhi, non a caso, erano una vera piaga nell’antico Egitto, ricco di zone paludose e tropicali. Pertanto, gli antichi egizi possono avere deliberatamente usato questi prodotti cosmetici a base di piombo per aiutare a prevenire o curare le malattie degli occhi, suggeriscono i ricercatori, osservando addirittura che due dei composti rilevati non sono presenti in natura, e che quindi devono essere stati “sintetizzati” da antichi chimici all’avanguardia. La laurionite in particolare, presente nei trucchi egizi, “aveva effetti che gli egizi stessi potevano a buon diritto chiamare ‘magici’ - scrivono gli scienziati - ma che oggi definiamo antibatterici. Si puo’ presumere che i ‘chimici’ egizi abbiano empiricamente riconosciuto che ogni volta che tale precipitato ‘bianco’ era presente nella pasta del trucco, chi veniva truccato godeva di una migliore salute, e quindi hanno fabbricato volutamente la laurionite per i trucchi degli egizi piu’ importanti”. Il piombo nel ‘make up’ egizio, insomma, sarebbe per gli scienziati francesi “il primo esempio conosciuto di un prodotto chimico su larga scala. Non c’e’ da meravigliarsi che “kemej,” la parola egiziana che indica la terra nera della valle del Nilo, sia arrivata a noi attraverso i greci e poi gli arabi per definire quella che oggi chiamiamo ‘chimica’”.

Fonte: (AGI) Pgi

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