13 lug 2008

Cleopatra, la Lupa, la Sfinge

Strana, ma gran bella coppia: "La Lupa e la Sfinge ..." I due esseri più mitici del Mediterraneo tornano per dare il titolo alla mostra che apre oggi a Castel Sant´Angelo (fino al 9 novembre). Rievoca - con più di 50 sculture, e modellini, e testi d´epoca, e dipinti - il lungo rapporto di fascinazione con cui la Terra delle Piramidi ammaliò Roma, Caput Mundi. Prima i Romani antichi (in massa a pregare Iside: con i loro imperatori ormai soggiogati dai culti esotici); poi, dal Cinquecento, i Pontefici di Roma (comunque grati alla figlia di un faraone per l´adozione del piccolo Mosè).

Dopo gli artisti del Grand Tour che, di passaggio per la Città Eterna, ritraendola con i suoi mille segnali egizi, la fecero ancora più misteriosa di quel che già non fosse. Sottotitolo dell´esposizione è: "Roma e l´Egitto, dalla storia al mito". Coordinata da Eugenio Lo Sardo per Civita, si snoda nel tempo dalle prime statue di Iside fino all´Ottocento dell´Egittomania, tra e busti di imperatori, con tanto di Nerone e i Domiziano vestiti all´egiziana, e i Serapide/Zeus che sembrano sempre benedirti, paciosi come sono.

Filippo Coarelli l´ha detto che «quest´Egitto di cui Roma s´innamora è, ormai, un Egitto "alla greca": Cleopatra era ancora una regina macedone». Sembra di percorrere un album di famiglia. Di quelli che prendono vita con i racconti di chi, quei personaggi, li conosce bene. Nel catalogo Electa (216 pagine a colori; 35 euro) Sergio Donadoni scrive: «Roma? Uno scrigno di monumenti egiziani. Sparsi per la città abbiamo 13 obelischi, più di quanti ce ne siano oggi in tutto l´Egitto».
di Sergio Frau

(11 luglio 2008)
Fonte : La Repubblica

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