LA GRANDE CORSA
Il primo a cercarla fu il fondatore del museo egizio del Cairo, il francese Auguste Mariette, verso la metà dell‚Ottocento. Invano. Ci provò poi il successore e connazionale Gaston Maspero, anche lui destinato a fare un buco nell‚acqua. Toccò quindi al britannico William Flinders Petrie, nuovamente senza fortuna, circostanza che non scoraggiò nessuno, perché tutti la volevano e, scavo dopo scavo, ormai era diventata come il Sacro Graal. Nel 1971 l'inglese Walter Emery dichiarò di averla trovata. Si sbagliava, era un altro abbaglio preso sotto il sole rovente che infiamma le sponde del Nilo, e così la caccia doveva continuare. Ora è uno scozzese, l‚ottantenne Ian Mathieson, a dare l‚annuncio di quella che potrebbe essere la prima grande scoperta egittologica di questo secolo: «Credo di avere individuato la tomba di Imhotep». Ovvero, il sepolcro del primo e più celebre fra gli architetti, ingegneri e scienziati che lavorarono alla corte dei faraoni.
Auguste Mariette
Il primo a impegnarsi nella ricerca della tomba di Imhotep (architetto, ingegnere nonché esperto di medicina e chirurgia: viene da molti considerato il primo scienziato nella storia dell‚umanità) fu verso il fondatore del museo egizio del Cairo: Auguste Mariette (1821-1881), l‚archeologo francese a cui si deve la scoperta di Saqqara.
Gaston Maspero
Ci provò poi il successore Gaston Maspero (1846-1930), anche lui francese. E anche lui destinato a fare un buco nell‚acqua.
William Flinders Petrie
Il testimone delle ricerche passò agli studiosi britannici come William Flinders Petrie o Walter Emery. E la tomba di Imhotep diventava sempre più il Sacro Graal dei cultori dell‚antico Egitto.
articolo di MARCO ZATTERIN
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